Intervista alla presidente Flavia Schiatti

Paola Farina, Il Cittadino 26.02.2022

Come mai hai deciso di metterti in gioco ?
Sono stata “dolcemente inseguita” dal precedente presidente del Circolo Giuseppe Colombini che mi aveva proposto da tempo di impegnarmi nel Circolo. Alla fine, gli ho risposto di sì perché mi sono detta che era giusto impegnarmi per la mia città in campo culturale, come avevo fatto per decenni al liceo Majorana dove ho organizzato tantissime iniziative aperte alla cittadinanza.
E poi perché mi guida da sempre una grande passione per tutto ciò che è cultura, per tutto ciò che sa trasformare gli specchi in finestre … per ciò che ci spalanca la mente, ci fa pensare, riflettere, dialogare, costruire relazioni, cambiare.

Che ruolo può avere la cultura nel periodo che stiamo vivendo ?
Così ho scritto nella lettera inviata a soci e amici del Circolo: L’uomo primordiale trascese la sua condizione di bruto quando offrì la prima ghirlanda di fiori alla sua donna. Elevandosi al di sopra dei bisogni naturali primitivi, si fece umano. Quando intuì l’uso che si poteva fare dell’inutile, l’uomo fece il suo ingresso nel regno dell’arte. (Zakuzo Okakura, Lo zen e la cerimonia del tè) … Credo proprio che abbiamo un immenso bisogno di ciò che è apparentemente “inutile”… come sembra essere la cultura, così capace di regalarci nuovi sguardi, così capace di cibare la nostra vita, i nostri pensieri, le nostre scelte e le nostre relazioni personali e sociali, capace di abbattere i muri. In questo periodo dove spesso l’emotività e gli istinti prendono il posto della ragione, dove la faziosità schiaccia il senso critico, dove l’aggressività si fa parola, dove l’opinione si pensa verità, occorre non temere il dubbio e tornare alla “fatica” del pensare, del porsi domande, del dialogare. Questo è il compito proprio della cultura. Senza dimenticare la bellezza del ritrovarsi insieme dopo due anni così tormentati.

Qual è il filo conduttore dei vostri progetti?
Incontri con personalità di spicco, letteratura, saggistica, arte, film, musica, teatro … sono questi i nostri progetti. Con un filo conduttore, quello di cui parlava Milan Kundera: “La stupidità deriva dall’avere una risposta per ogni cosa. La saggezza deriva dall’avere, per ogni cosa, una domanda”. Spero proprio che il nostro Circolo sia luogo di domande, di apertura, di ascolto e di confronto … abbiamo tutti così bisogno di imparare!

Quali sono i prossimi appuntamenti?
Abbiamo in cantiere alcune mostre personali (Carlo Elli di Carate, Mattia Consonni di Meda e spero poi di avere con noi il pittore desiano Alessandro Savelli e di poter realizzare una retrospettiva di Pierantonio Verga); un incontro con la scrittrice Marilù Oliva, ex studentessa liceo classico desiano che presenterà il suo ultimo libro “L’Eneide di Didone”; un incontro con lo scrittore Dario Levantino che presenterà il suo ultimo libro “Il cane di Falcone”; un incontro con il prof. Paolo Zunini, docente di Storia contemporanea all’Università Statale di Milano, sulla figura di Papa Pio XI; un incontro con Massimo Brioschi, storico desiano. E molte altre sorprese che scopriremo poco a poco!

Quali sono le difficoltà che incontra chi promuove cultura in questo periodo segnato ancora dalla pandemia?
Le difficoltà riguardano in primo luogo le risorse economiche che sono sempre impietosamente insufficienti. Ho parlato dei nostri sogni e dei nostri progetti, ma come afferma un detto brasiliano “Se io sogno da solo il mio è soltanto un sogno; se sogniamo insieme il sogno diventerà realtà”. Per questo ho invitato e invito caldamente a tesserarsi, a rinnovare la tessera, a passare parola ad amici e, perché no, a regalare una tessera a figli, nipoti … sperando anche in sponsorizzazioni! Le iniziative che abbiamo organizzato finora hanno davvero avuto un grande successo di pubblico e la sala della ProDesio a volte si è rivelata troppo piccola … per cui sono molto positiva e ottimista sul futuro.

L’ingresso di nuove persone nel nuovo direttivo che significato ha?
È la bellezza di avere nuovi punti di vista, nuove visioni, nuova linfa e nuove proposte. È la bellezza di una squadra che sa muoversi in armonia, come un moltiplicatore delle singole energie. Col progetto di lavorare in rete anche con altri enti e associazioni. E con un sogno in più: il desiderio non tanto di fare proposte anche per i giovani, ma piuttosto di averli con noi al tavolo di progettazione.

 

Sono davvero grata al Consiglio che mi ha scelta come presidente. Ce la metterò tutta per essere all’altezza di questo bellissimo compito.